Alla Reggia di Monza l’undicesima tappa della mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso…”: storia, memoria e giustizia sulle stragi nazifasciste

Alla Reggia di Monza l’undicesima tappa della mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso…”: storia, memoria e giustizia sulle stragi nazifasciste

Fotografie, documenti e videofilmati per illustrare e far conoscere una delle vicende più complesse e dolorose della nostra storia nazionale. È stata inaugurata ieri nel Salone d’Onore della Reggia di Monza l’undicesima tappa (la seconda in Lombardia dopo Milano) della mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella guerra di liberazione 1943-1945”, che resterà aperta fino al 26 ottobre 2025.

Il percorso espositivo

L’esposizione è curata dal Procuratore generale militare Marco De Paolis, con il contributo di un Comitato Scientifico a cui hanno preso parte la storica Isabella Insolvibile e lo storico Paolo Pezzino.

Attraverso fotografie, immagini video, narrazioni orali, documenti e schede storiche, la mostra racconta il doloroso percorso di sacrificio di militari e civili italiani, che ha gettato le basi della Repubblica democratica.

Particolare attenzione è posta ai processi penali militari celebrati dal dopoguerra a oggi. Il titolo rovescia le parole con cui nel 1960 furono insabbiati centinaia di fascicoli giudiziari: “nonostante il lungo tempo trascorso”. L’obiettivo è che la distanza storica non cancelli la memoria delle atrocità.

Dall’armadio della vergogna ai processi

Il rinvenimento nel 1994 dell’“armadio della vergogna” con 695 fascicoli occultati diede inizio alla stagione processuale guidata da De Paolis tra il 2002 e il 2013, che portò alla condanna di criminali nazisti responsabili di eccidi in Italia. I numeri sono impressionanti:

  • 70.000 vittime militari in Europa,

  • oltre 1.000 vittime militari in Italia,

  • 650.000 internati militari deportati,

  • 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi.

Le quattro sezioni della mostra

  1. Crimini di guerra sui militari (in Italia e all’estero).

  2. Crimini contro la popolazione civile (sud, centro e nord Italia) con il contributo dell’Atlante delle stragi nazifasciste dell’Istituto Ferruccio Parri e dell’ANPI.

  3. Deportazioni nei lager e lavoro coatto, con mappe e testimonianze.

  4. Processi nei tribunali militari italiani (1949-2013), dai grandi nomi come Kesselring, Kappler, Priebke fino a Sant’Anna di Stazzema, Monte Sole e Civitella Val di Chiana.

A completare l’esposizione, i docufilm, tra cui “Lo stato di eccezione” della Cineteca di Bologna.

Orari e ingresso

Ingresso gratuito:

  • 10-30 settembre: mer-gio-ven 14.30–19.30; sab-dom-festivi 10.30–18.30.

  • 1-26 ottobre: mer-gio-ven 10.00–16.00; sab-dom-festivi 10.30–18.30.

Le dichiarazioni

De Paolis: “Ho condotto più di 500 procedimenti d’indagine. Oggi questo materiale diventa didattico per le scuole, affinché i giovani conoscano la guerra di liberazione e il sacrificio dei civili e militari italiani”.

Il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, sottolinea il valore della mostra come segno di fedeltà alla Repubblica e memoria di un periodo complesso della nostra storia.

L’assessora alla cultura Arianna Bettin ricorda il legame con l’Articolo 11 della Costituzione e sottolinea l’attualità del messaggio: “Dal genocidio di Gaza ai crimini di guerra in Ucraina e Sudan, è urgente ricordare il senso profondo della nostra Costituzione”.

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